Da settimane negli ambienti dei cacciatori di Arcugnano si vocifera sulle gesta di questo bracconiere, qualcuno di loro indignato, ha cominciato a parlarne all’esterno, ora dal Tormeno a Longare sono in molti che potrebbero conoscerne l’identità.
Ma per quale motivo alcuni cacciatori si sono indignati? Di cosa si è macchiata questa persona?Da quanto è trapelato si tratta di un giovane che caccia nei dintorni di Fimon, dalle testimonianze, sembra che lo stesso abbia messo a punto una tecnica efficace, quanto atroce, per abbattere illegalmente i caprioli.
Il bracconiere utilizza un normale fucile calibro dodici, caricato a pallettoni per la caccia alle nutrie, questo gli permette di girare indisturbato ed affrontare tranquillamente un eventuale controllo, conosce i tragitti che compiono i giovani caprioli per uscire dal bosco in quanto da settimane ne controlla tracce e segnali. Si apposta sottovento, quando l’ignaro animale si trova a qualche decina di metri da lui lo intercetta, qualche secondo di esitazione quando gli occhi si incrociano, ed è in questo momento che il bracconiere fa partire il colpo.
La fucilata a pallini non sarebbe mortale e l’animale potrebbe scappare o andare a morire lontano, allora “l’infame” gli spara sul muso per colpirne gli occhi, il povero animale terrorizzato, cieco e claudicante scappa all’impazzata colpendo tutto quello che trova nella sua strada, questo permette all’aguzzino di avvicinarsi e finirlo con il coltello da caccia, un’arma impropria ma legale, che oramai molti cacciatori portano appresso.
Le testimonianze parlano ancora di urla strazianti emesse dall’animale colpito, in preda ad atroci sofferenze ma soprattutto all’improvvisa cecità, un buio completo che non gli permette la fuga, l’unica arma di cui la natura l’ha dotato.
Nell’argomento è intervenuto il portavoce del CPV Renzo Rizzi dichiarando:
Il bracconaggio anche su questa specie, purtroppo oramai è diventato consuetudine e come sempre dalle associazioni venatorie e soprattutto dai cacciatori non arrivano segnali di serietà, ovvero, nonostante conoscano benissimo l’identità dei bracconieri e, nonostante siano loro stessi danneggiati da queste persone, non li denunciano mai.
Lo scrittore cacciatore Davide Zaninotti, nel suo libro la notte del cacciatore dichiara : “In questo mondo, vige una consegna per tutti, silenzio sempre, qualunque cosa accada”.
Per il caso di Fimon, credo che anche il più insensibile degli uomini deva aberrare queste gesta, compiute con tale efferatezza indicano che si tratta di una persona potenzialmente pericolosa anche per la società.
Ora, i cacciatori hanno la possibilità di dimostrare se per loro esiste un limite oltre il quale non si può andare, oppure se ancora una volta tanta illegalità, crudeltà e infamità va accettata nel “nome della caccia” dove vige la consegna citata prima.
Le associazioni del CPV per fare luce al più presto su un caso di questa gravità, chiedono informazioni che permettano di identificare l’autore di questi gravi atti, da oggi mettono a disposizione “una taglia”di duemila euro per chi darà informazioni precise e circostanziate sul caso, al numero 348 9952822.
Portavoce CPV Renzo Rizzi