L’Amministrazione Provinciale con nota a protocollo 17455, a firma del dirigente Dott. Adriano Arzenton, ordina l’archiviazione di verbali elevati da Agenti Zoofili a cacciatori che sparavano lungo o attraverso il nuovo sentiero ciclopedonale denominato Altavia dei Berici.
La Provincia, nella stessa nota spiega la sua scelta con una motivazione precisa, e cioè che la pista ciclopedonale citata in oggetto, non è meritoria di protezione nei tratti che non coincidono con le strade carrozzabili; questa presa di posizione di fatto, indirettamente, autorizza il cacciatore a sparare attraverso quasi il cinquanta per cento del tracciato dell’Altavia, mettendo ad alto rischio di essere impallinati gli escursionisti.
A parere degli scriventi, quanto dichiarato dall’Amministrazione Provinciale risulta essere in netto contrasto con quanto stabilito dal codice della strada, in quanto nello stesso, le piste ciclabili o ciclopedonali sono state equiparate alle strade; nello specifico, con Decreto Legislativo n° 285 del 30 aprile del 1992, che alla voce F-bis. cita “itinerari ciclopedonali: strada locale urbana, extraurbana o vicinale destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utente debole della strada”.
La stessa Legge 157/92 (legge sulla protezione della fauna selvatica utilizzata per l’archiviazione dei verbali) all’articolo 21 lettera F sancisce [omissis] “sono eccettuate dalla protezione solo le strade poderali ed interpoderali”; niente a che vedere quindi con l’Altavia dei Berici che risulta godere anche nei tracciati interni, per quasi tutto il tracciato, dello status di strada vicinale ad uso pubblico, segnalata nelle cartografie Regionali e dotata di tabelle con precise indicazioni sugli utenti che la possono utilizzare, che sono: ciclisti ed escursionisti a piedi e a cavallo.
Il comprensorio dei Monti Berici è stato inserito tra le zone S.I.C. Sito di Importanza Comunitaria, per fare conoscere e sviluppare la straordinaria biodiversità di questi luoghi, spendendo oltre un milione e mezzo di euro di soldi pubblici si è costruita l’Altavia dei Berici, un itinerario fortemente voluto dai Sindaci del comprensorio in quanto tocca ben 17 comuni.
Le caratteristiche: (dal sito Altavia) Itinerario prettamente naturalistico, diviso in 11 tappe, destinato (come riportato nelle indicazioni che si trovano sulla via) a ciclisti, podisti, escursionisti a piedi e a cavallo, con l’eccezione dei veicoli a motore. La lunghezza complessiva è di 140 Km. tutti su strade comunali o vicinali, quasi la metà snodato all’interno di boschi e radure, ciascuna tappa è studiata per poterci arrivare e ripartire in macchina.
Su questo progetto che tende a portare sui Berici attraverso l’Altavia oltre centomila turisti l’anno, alcuni Sindaci hanno investito molto anche in termini di immagine, arrivando, per tutelare la flora e la fauna ad appoggiare decisioni forti come, ad esempio quella di bloccare a Lumignano le scalate sulle pareti rocciose per tutelare alcune specie di rapaci, come è possibile che si permetta ora addirittura di sparare nella pista ciclabile mettendo in pericolo l’incolumità stessa degli escursionisti?
Crediamo inoltre non vada sottovalutato il fatto riguardante la preoccupazione dei turisti, la loro percezione del pericolo, se non la paura stessa di essere impallinati per ben un terzo dell’anno, potrebbe mettere in crisi questa nuova e promettente realtà.
Non vi è dubbio che, non vietando la caccia si metta in campo un rischio reale, in quanto la situazione tipo che potrebbe svilupparsi in questo contesto potrebbe essere questa: il ciclista arriva veloce attraverso il sentiero, silenzioso corre su terra battuta nascosto dagli alberi, il cacciatore appostato e mimetizzato, vede alzarsi in volo la beccaccia, magari spaventata dall’arrivo dello stesso ciclista, spara ad altezza d’uomo in quanto questa specie ha un volo radente, e colpisce il ciclista.
L’incidente in questo caso non si potrà definire “una fatalità” ma un rischio consapevole che Amministrazione Provinciale, Sindaci e Prefetto ora dovranno mettere in conto, di chi sarà la responsabilità? Dell’Amministrazione Provinciale che ha annullato i verbali creando il caso? Del Sindaco Autorità competente per territorio? Del cacciatore che ha sparato convinto di poterlo fare? Oppure dello sfortunato ciclista che non ha suonato il campanello?
Si da atto che i realizzatori dell’Altavia dei Berici hanno prodotto dell’ottima pubblicità sull’argomento e una chiara e suggestiva segnaletica per dare il massimo del servizio all’utente, che viene incentivato e guidato lungo tutto il percorso, e proprio perché incentivato dalle Autorità a percorrere quella via diventa obbligatorio per le stesse metterlo in sicurezza.
Questa missiva è stata inviata agli organi competenti quale avviso su un potenziale pericolo per la pubblica incolumità, alle Autorità in indirizzo ciascuna per la propria competenza chiediamo di dare risposte certe e definitive nell’interesse di tutti i cittadini.
Portavoce C.P.V. Renzo Rizzi 348 9952822